L’Alpe di Siusi, in Trentino Alto Adige, è un luogo magico non solo per la bellezza dell’anfiteatro dolomitico che la circonda, ma anche per le tante leggende su streghe e stregoni
che incantano grandi e piccini, tutte da scoprire con gli sci, lo
slittino, le ciaspole, o semplicemente con gli scarponcini da neve ai
piedi.
Non ci sono macchine ma solo mezzi pubblici e carrozze
trascinate da cavalli, e questo contribuisce sicuramente a rendere
l’atmosfera ancora più magica. “Tutto nasce nel XVI secolo quando il
tribunale di Fiè allo Sciliar, condannò al rogo nove donne accusate di
stregoneria, perché causavano tempeste e temporali che rovinavano il
raccolto”. A raccontarlo è Luis Scherlin, proprietario
dell’Hotel Saltria, uno dei primi alberghi sorti nel cuore dell’Alpe,
nato e cresciuto in una malga dove un tempo era dedito solo alla
pastorizia. Questi luoghi incontaminati e resi off limit alle auto sin
dalla fine degli anni ’60, ben si prestano a essere teatro di fiabe sia
d’inverno ma ancora di più in estate.
“La leggenda vuole che
la più vecchia e autorevole delle streghe – continua Scherlin – ami
sedersi sulle panchine di pietra (Hexenbanke) del monte Bullaccia per
ammirare il panorama circostante”. Per salirvi si può utilizzare un
impianto all’avanguardia il Telemix, che porta contemporaneamente
seggiole e cabine. In questo modo si può salire anche con ciaspole e
slittini. Lassù si staglia uno dei tanti Totem dell’Alpe, con strane
simbologie scolpite nel legno, che avvisa gli avventori proprio del
fatto che le streghe amano riunirsi nei pressi delle panchine prima di
lanciarsi in un’orda compatta sorvolando la montagna con grida sfrenate.
I folli raduni hanno luogo soprattutto il giovedì: lì sedute le streghe
fanno comparire nuvoloni neri carichi di tuoni e fulmini, e persino
nubi gialle gravide di grandine.
A Compatch, piccolo centro di arrivo e partenza sull’Alpe di Siusi,
di fronte al Fun Park della scuola Rossa di sci è visibile il Tschonstoan . “Si narra di un grande masso staccato dallo Sciliar e
scaraventato in un momento di collera da Hans Kachler, uno stregone
capace di incredibili magie e dotato di forza straordinaria”. A
raccontarlo ai bambini portandoli in giro con una motoslitta travestita
da barca è Dietmar Zemmer, il responsabile della scuola
Rossa. Sì perché sull’Alpe ben due scuole di sci sono organizzate in
modo tale che i genitori possano divertirsi, mentre i bambini dai 2 anni
in su hanno la possibilità di essere accuditi nell’asilo dalle
assistenti all’infanzia, o dai maestri nei campi scuola.
Le leggende che nascono in questa regione sono numerose e, quando
la neve si scioglie, è una signora di Castelrotto ad organizzare un
programma molto divertente che percorre boschi e sentieri "stregati"
dell’Alpe. Sarà perché conosce perfettamente luoghi e saghe, sarà perché
si veste proprio in modo eccentrico e particolare dispensando ricette e
racconti magici, che oramai per tutti è la strega Martha.
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