mercoledì 12 giugno 2013

Sta arrivando la ‘SUPERLUNA’ rosa, quando poterla osservare?

Il 23 giugno 2013, la Luna raggiungendo il Perigeo si mostrerà con proporzioni importanti di fronte all’occhio dell’osservatore. Il nostro satellite si troverà infatti a soli 356.991 chilometri di distanza dalla Terra, il che significa che verrà quasi eguagliato il record dello scorso marzo 2011.


 Ad attenderla i principali astronomi mondiali che si dichiarano ”emozionati” da un fenomeno che tornerà ad essere visibile in questo modo, forse, solo tra due anni. Nel passato altre ”superlune” si sono potute osservare, anche con una colorazione rosa.
 Un gioco di distanze che secondo alcuni pilota l’attrazione gravitazionale sul nostro Pianeta in maniera più decisa, anche se certe teorie fanno ancora parte del bagaglio appartenente alla scienza ‘non ufficiale’, che vedrebbe un aumento di fenomeni sismici all’avvicinarsi della Luna. Tra questi, il più agguerrito, fu Raffaele Bendandi.

Il Polo Nord libero dai ghiacci potrebbe essere presto una realtà

Secondo una ricerca condotta da un team internazionale di ricercatori, l’Artico potrebbe presto liberarsi dai ghiacci in seguito ad un aumento della temperatura media atmosferica. Secondo gli studiosi, in passato si è già verificato un evento del genere.
L’Artico ha già sperimentato un periodo con temperature più calde già 3,6 milioni di anni fa – prima dell’inizio delle ere glaciali – in un momento in cui la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera terrestre non era molto più alta rispetto ai livelli che si stanno registrando oggi. Questa ricerca suggerisce quindi che il Polo Nord potrebbe presto ritrovarsi senza ghiaccio. Per arrivare a questa conclusione il team internazionale di ricercatori ha analizzato campioni di sedimenti raccolti nel 2009 nel lago El’gygytgyn ( pronunicato El-Gee-Git-Kin), il più antico lago profondo nel nord-est della Russia artica. I campioni hanno consentito agli scienziati di studiare la storia del clima dell’Artico tra 2.200.000 e 3.600.000 di anni fa, durante il Pliocene medio e i primi periodi del Pleistocene.


I ricercatori hanno scoperto che durante questo arco temporale l’Artico è stato anche ben più caldo, con temperature estive di circa 14 gradi Fahrenheit (8 gradi Celsius) più calde di quanto lo siano oggi nella zona. Il lago El’gygytgyn, o “Lago E”, come i ricercatori lo chiamano, si è formato 3,6 milioni anni fa, quando un meteorite ha colpito la Terra, scavando un cratere di ben 18 chilometri di diametro. Il lago è una delle poche zone artiche non erosa dagli strati di ghiaccio continentali durante le ere glaciali, il che significa che ha raccolto un record di sedimenti continuo e indisturbato. I ricercatori hanno esaminato il polline fossile presente nei sedimenti e hanno scoperto tracce di abete di Douglas e Cicuta. Comprendere la vegetazione nella zona in quel periodo ha aiutato gli scienziati mettere insieme più indizi riguardo il clima della zona.
“Per trovare l’albero di douglas e di cicuta a nord del Circolo Polare Artico, bisogna avere estati molto calde e inverni miti in modo che quegli alberi riescano a stabilirsi lì”, ha detto Brigham-Grette, professore di glaciologia geologica dell’Università del Massachusetts. La ricerca suggerisce inoltre che la concentrazione di anidride carbonica in atmosfera, durante il Medio Pliocene e Pleistocene inferiore, era simile ai livelli che si registrano oggi. Se questo è il caso, il clima della Terra può essere più sensibile all’anidride carbonica di quanto gli scienziati pensavano precedentemente,ha infine affermato Brigham-Grette. “Possiamo vedere che l’Artico è molto sensibile alle variazioni di CO2, ed i livelli nel Pliocene sembrerebbero essere simili a quelli di oggi”. “Alcuni dei cambiamenti che vediamo in corso ora – la fusione del ghiaccio marino o ad esempio i ghiacciai con tasso di ablazione tremendo – suggeriscono che stiamo andando indietro al Pliocene.”
Effettivamente la concentrazione attuale di anidride carbonica è arrivata recentemente a 400 ppm,  una soglia molto pericolosa da sopportare.